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Energia: il KPI invisibile che fa la differenza tra presenza e performance

Aggiornamento: 8 minuti fa

In un mondo del lavoro sempre più frenetico e interconnesso, dove si guarda sempre di più all'apparenza e si parla costantemente di produttività, engagement e performance, c’è un indicatore fondamentale che spesso rimane fuori dai radar: il livello di energia.


Non parliamo solo di avere le spalle chiuse, “sentirsi stanchi” o “avere una giornata no”, ma di un vero e proprio KPI strategico da pianificare, coltivare e monitorare costantemente, tanto per le persone quanto per le organizzazioni. Sì, perché l’energia è la nuova e vera moneta del benessere e della produttività sostenibile.


Perché pianificare e monitorare l’energia?

Immagina di avere un’auto aziendale: la usi ogni giorno, la carichi di responsabilità, ti aspetti che dia il massimo in ogni percorso. Ma se non controlli mai il livello di carburante, se non fai manutenzione, se ignori i segnali del cruscotto… quanto pensi possa andare avanti?

Lo stesso vale per le persone. Il capitale umano non è inesauribile. Il KPI energia ci permette di tenere sotto controllo la riserva emotiva, fisica e mentale di ciascun collaboratore, e ci consente di fare scelte strategiche orientate alla prevenzione del burnout, alla crescita del potenziale e al mantenimento di un clima aziendale sano.


Energia personale: la base del benessere individuale

Dal punto di vista del singolo, monitorare la propria energia significa sviluppare consapevolezza. Sapere quali attività ricaricano e quali drenano, quali relazioni nutrono e quali svuotano. Significa imparare a pianificare la propria giornata non solo in base agli impegni, ma anche in base ai propri picchi energetici.

Un Wellbeing Specialist lavora proprio su questo: aiuta le persone a riconoscere i principi dello star bene e a costruire routine più intelligenti, momenti di recupero autentici e strategie di autoregolazione emotiva. Perché non basta “fare pause”, serve “ricaricarsi bene” e ogni persona ha la sua modalità differente.


Energia aziendale: il carburante della cultura organizzativa

A livello organizzativo, invece, il KPI energia rappresenta un indicatore preziosissimo di salute aziendale. Non si tratta di invadere la privacy dei dipendenti, ma di creare sistemi di ascolto e analisi che rilevino segnali di affaticamento diffuso, calo di motivazione o carichi cognitivi eccessivi.

Monitorare l’energia collettiva può significare osservare con attenzione:

  • i feedback nei momenti di confronto individuale o nei survey aziendali;

  • i livelli di assenteismo o turnover;

  • le performance nei team, tenendo conto della qualità, non solo della quantità;

  • la vivacità dei momenti di condivisione e co-creazione.


Il ruolo chiave del Wellbeing Corporate Specialist

Chi si forma con il Master Wellbeing Specialist sviluppa competenze specifiche per tradurre il concetto astratto di energia in strumenti concreti di misurazione, pianificazione e intervento. Non si tratta solo di “motivare”, ma di dare metodo e forma a un ecosistema aziendale dove il benessere non è uno slogan, ma un obiettivo strategico misurabile.


Attraverso strumenti pratici, approcci scientifici e una visione sistemica, il Wellbeing Corporate Specialist diventa un ponte tra le esigenze delle persone e gli obiettivi di business, guidando le organizzazioni verso una performance più sostenibile, centrata e umana.


Conclusione: energia come KPI del futuro

Il benessere non è solo uno stato, ma un processo. E ogni processo che vogliamo ottimizzare ha bisogno di KPI chiari, osservabili e migliorabili. L’energia è forse il più sottovalutato, ma anche il più determinante. Per questo, non possiamo più permetterci di lasciarla al caso.


E tu, quanto stai investendo oggi nel monitoraggio dell’energia, tua e della tua organizzazione?

 
 
 
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